Ecomafie, Mattia: “Occorre superare la criticità delle attuali leggi”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Ambiente evidenzia le criticità che regolano le norme ambientali

“Nei settori economici specialmente collegati alla transizione verde, gli illeciti prendono forma, e questo va detto con forte insofferenza, non sempre in termini di ineffabile violenza ma di contingente approfittamento di leggi claudicanti e di aggiramento di atti amministrativi, scontando la lontananza della pubblica opinione. D’altra parte, le leggi ambientali (qualche volta) sono più simili a scatole cinesi colme di contraddizioni e, con occhio meno disincantato, credo che sia compito primario della istituenda Commissione esigere la revisione di non poche norme difficili da osservare”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Ambiente Aldo Mattia sull’istituzione della commissione di inchiesta sulle Ecomafie.

“Diversamente – prosegue l’onorevole Mattia – è necessario accendere un faro nelle aree di manifesta criminalità, dove la sopraffazione della funzione pubblica è resa evidente dai fenomeni di infiltrazione nel settore degli appalti o di intercettazione dei finanziamenti pubblici, con la disponibilità anche ad una ramificazione all’estero delle reti organizzate, ad esempio, ai fini del traffico dei rifiuti. Se scorriamo, dunque, l’aggiornato elenco delle competenze che si intendono assegnare alla Commissione di inchiesta non sfugge l’occasione di rimuovere quei caratteri di frammentarietà e incompletezza che discendono da una miriade di enunciati normativi: rifiuti e siti inquinati; impianti di depurazione e servizi idrici; smaltimento di materiali contenenti amianto e siti abusivi di discarica; impianti di produzione di energia e smaltimento illecito di imballaggi; incendi e compromissione del suolo”.

“La serie di questi contenuti, che coinvolgono, in ruoli diversi e nell’esercizio di competenze distinte, Stato e regioni, possano trovare, nell’investitura della Commissione, una unitaria ricomposizione attraverso un itinerario coerente ed organizzato di controllo dei meccanismi di applicazione, di revisione del relativo funzionamento alla luce dell’esperienza e, nello stesso tempo – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia – di denuncia quando vi siano sintomi allarmanti di illegalità”.

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