“Questa è una Regione ferma, che non ha fatto passi in avanti. Quando sarò presidente, perché sarò presidente, riporterò il dialogo con le comunità, con i sindaci, con i cittadini. Per ridare dignità al Lazio” Francesco Rocca mette sin da subito in chiaro l’obiettivo della campagna elettorale. Lo fa nel corso della presentazione della sua candidatura, a Palazzo Ripetta a Roma. L’ex presidente della Croce Rossa Italiana coglie l’occasione per spazzare via le voci che vedevano la coalizione divisa sul suo nome.
“La mia candidatura – fa notare – avviene in un contesto di affetto e simpatia. Le chiacchiere sulle divisioni interne sul mio nome non le ho sentite”. Quindi l’annuncio della presentazione del programma nei prossimi giorni. “Sarà chiaro e misurabile e ci stiamo lavorando H24. Chi si aspetta un programma faraonico – avverte – resterà deluso”. A chi gli chiede anticipazione sulla composizione della giunta, risponde che è assolutamente prematuro parlarne. “Saranno competenza e merito – assicura – a guidare le scelte di chi mi accompagnerà“.
Poi i temi scottanti. A cominciare dalla sanità “Dobbiamo riportare dignità ai cittadini del Lazio. Credo che questo sarà il mio primo obiettivo. Le persone – sottolinea – non possono andare fuori regione per curarsi. Vedere i pazienti costretti ad emigrare è un’umiliazione che io voglio superare con tutte le mie forze. Abbiamo liste di attesa interminabili”.
Un passaggio importante del suo intervento lo riserva alla questione rifiuti. “Il Lazio è al 18esimo posto per la raccolta differenziata, un disastro. Dobbiamo ripartire da questo. Il termovalorizzatore da solo non è una risposta. E anche l’ubicazione è un problema perché la strada è vincolata dalla Sovraintendenza. Serve, invece, una cultura diversa sulla differenziata. Pertanto occorre rifare il piano regionale sui rifiuti”. Infine i temi delle tasse e dell’economia. “L’addizionale Irpef attuale, oltre a mortificare le casse e il portafoglio dei cittadini – argomenta – porta a una riflessione importante: quella sui conti della Regione. Il debito sta crescendo e la situazione è preoccupante. La Regione – conclude – non ha fatto passi in avanti, semmai è peggiorata. E nel Lazio c’è un’economia morente”.