“Il decreto legge approvato dal Governo per contrastare il rincaro dei prezzi energetici si muove certamente nella giusta direzione anche se crediamo che le misure introdotte vadano ancora rafforzate per fronteggiare adeguatamente i rincari del costo delle forniture di energia elettrica e gas naturale per le imprese”. Lo ha detto nella mattinata Giovanni Acampora – Membro di Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità – in audizione presso la Commissione Programmazione economica, Bilancio del Senato sul Decreto legge Aiuti quater.
“Bene l’estensione del beneficio fiscale dei crediti d’imposta a tutto il quarto trimestre 2022 per le imprese “non energivore” e “non gasivore”, nonché la proroga della scadenza fiscale al 30 giugno 2023 per la fruizione dei crediti relativi al terzo e quarto trimestre 2022 – ha proseguito Acampora – Rimangono tuttavia fuori dal perimetro della proroga i crediti relativi al secondo trimestre 2022, in scadenza a fine anno. Sarebbe quindi necessario unificare i termini per l’utilizzo dei crediti d’imposta, portando anche quelli riferibili al secondo trimestre al 30 giugno 2023. Andrebbe poi eliminata la sanzione eccessiva della decadenza dal diritto alla fruizione dei crediti prevista rispetto all’obbligo di comunicazione dei loro importi all’Agenzia delle entrate da effettuare entro il 16 marzo 2023″.
Sul fronte societario – secondo Acampora – “andrebbero prorogate, anche per gli esercizi 2022 e 2023, le norme ‘emergenziali’ temporanee concernenti la non applicazione delle disposizioni in materia di riduzione del capitale per perdite e di riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale, nonché di posticipo al quinto esercizio successivo del termine entro cui la predetta perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo. Altresì prorogate dovrebbero essere, per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2023, le norme ‘emergenziali’ temporanee in materia di sospensione dell’ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali e immateriali. Si dovrebbe infine introdurre la possibilità – per le imprese che applicano i principi contabili nazionali ed internazionali e con deroga a tali principi limitata alle spese per l’energia elettrica sostenute nel 2022 e nel 2023 – di capitalizzare questi costi in bilancio in dieci quote annuali di ammortamento; ferma restando la deducibilità fiscale nei soli periodi d’imposta 2022 e 2023”.
“In materia di welfare aziendale – ha sottolineato Acampora – positivo l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale dei fringe benefits da 600 a 3mila euro, anche se sarebbe opportuno prolungare la possibilità di utilizzo di tale beneficio per un periodo di tempo più ampio. In tal modo verrebbe sicuramente rinforzata la misura consolidandone l’utilità, con una incidenza positiva sulle aziende e su tutti i destinatari della stessa. D’altra parte, condivisibile è l’estensione, fino alla fine del corrente anno, degli interventi straordinari di riduzione delle accise e dell’applicazione dell’aliquota IVA al 5% sul metano per autotrazione anche se, in un’ottica di medio periodo, l’emergenza in corso solleciterebbe l’esigenza di un riordino del prelievo fiscale sul settore, che ne allevi il significativo carico”.
E poi: “bene la limitazione dei sostegni previsti per l’autotrasporto alle imprese con sede o stabile organizzazione in Italia. Per rendere operativa la misura, occorre, però, prevedere esplicitamente la possibilità di fruizione del beneficio da parte delle imprese, attraverso lo strumento del credito d’imposta”.
Per Acampora occorre, inoltre, introdurre “un ulteriore incremento della percentuale della detrazione spettante anche per i crediti riferiti al secondo e al terzo trimestre 2022, immaginando anche la possibilità di prevedere maggiori ristori (nell’ordine del 50%) nel caso in cui si sia subito un incremento del costo dell’energia superiore al 100%. Necessario anche prorogare almeno per tutto il 2023, la data prevista per il superamento della maggior tutela di prezzo per le forniture di energia elettrica delle microimprese”.
E, riguardo alle misure per la rateizzazione delle bollette per le imprese, Giovanni Acampora ha concluso che per Confcommercio “si pone l’esigenza di estendere l’efficacia delle disposizioni anche ai consumi riferibili ai mesi immediatamente precedenti, soprattutto nel caso di imprese che a ottobre risultavano già morose”.