Oggi è la giornata mondiale della Biodanza

La Biodanza è un sistema di integrazione umana, di rinnovamento organico, di rieducazione affettiva e di riapprendimento

Il 19 aprile, nell’anniversario della nascita del suo fondatore, Rolando Toro Araneda, si celebra la Giornata mondiale della Biodanza. La Biodanza è un sistema di integrazione umana, di rinnovamento organico, di rieducazione affettiva e di riapprendimento delle funzioni originarie della vita. La sua metodologia consiste nell’indurre esperienze integranti attraverso la musica, il canto, il movimento e situazioni di incontro di gruppo.

Biodanza, l’integrazione umana

In Biodanza il processo di integrazione si attua mediante la stimolazione della funzione primordiale di connessione con la vita, che consente a ciascun individuo di integrarsi a sé, al simile e all’universo. L’integrazione a sé consiste nel riscattare la propria unità psicofisica L’integrazione al simile consiste nel restaurare il vincolo originario con la specie come totalità biologica. L’integrazione all’universo consiste nel riscattare il legame primordiale che unisce l’uomo alla natura e nel riconoscersi parte di una totalità maggiore, il cosmo.

Biodanza, il rinnovamento organico

Avviene in Biodanza come effetto della stimolazione dell’omeostasi, o equilibrio interno, e della riduzione dei fattori di stress.

La rieducazione affettiva

La Biodanza si propone come scopo essenziale di stimolare l’affettività nell’essere umano, mediante la sua applicazione nell’ambito dell’educazione fin dai primi anni di vita.

ll riapprendimento delle funzioni originarie della vita

Esso consiste nella sensibilizzazione alle risposte naturali che scaturiscono spontaneamente in ogni individuo. La proposta di Biodanza è quella di guardare le manifestazioni naturali da una prospettiva poetica di esaltazione della vita e della grazia naturale da esse derivata. Lo sviluppo delle potenzialità genetiche umane in un contesto di gruppo affettivamente integrato stimola il coraggio e la gioia di vivere.

Il termine “Biodanza”

Fu creato per designare una disciplina dalle caratteristiche inedite. Occorreva ristabilire il concetto originale di danza nella sua più vasta accezione: come movimento di vita non assimilato né al balletto né ad altre forme di danze strutturate. Il prefisso ‘bio’ deriva dal greco bios, ‘vita’. Il senso primordiale della parola ‘danza’ è ‘movimento naturale’, connesso all’emozione e pieno di significati. La metafora è quindi: ‘Biodanza, la danza della vita’.

Le origini della Biodanza

La Biodanza è nata nel 1965 a partire dalla ricerca e dall’esperienza personale di Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo cileno.
Dalle sue parole: “La Biodanza all’inizio è comparsa con discrezione nella mia vita. Poi lentamente ha preso forza, risvegliando l’interesse delle persone, suscitando cambiamenti sorprendenti in alcuni dei partecipanti, e soprattutto creando un sentimento di rinascita e speranza nella vita. Molte forze si sono manifestate dentro di me per condurmi finalmente all’ideazione di questo insieme di arte, scienza e amore. Sentivo la possibilità del contatto puro con la realtà viva, attraverso il movimento, i gesti e l’espressione dei sentimenti. La musica era il linguaggio universale, l’unico che tutti potevano comprendere nella Torre di Babele del mondo; la danza era la forma ideale per integrare corpo e anima, e poteva comunicare a tutti i partecipanti felicità, tenerezza e forza.
Fu da questo insieme di esperienze e sensazioni che sorse il desiderio di formare piccoli gruppi per danzare, cantare e incontrarsi con la musica.”  [Rolando Toro]

Cos’è la Biodanza

Il Sistema Biodanza creato da Rolando Toro, trova le sue fondamenta nelle scienze che riguardano la vita, in particolare nella biologia, nella fisiologia, nelle neuroscienze e nelle leggi universali che conservano i sistemi viventi e che rendono possibile la loro evoluzione. In particolare i progressi sperimentati nelle neuroscienze hanno un grande valore per i sistemi di sviluppo umano e confermano la metodologia di Biodanza. Molti studi hanno dimostrato infatti che la stimolazione ambientale induce risposte di plasticità nel cervello adulto. Gli scienziati propongono il concetto di “ambiente arricchito”. In Biodanza usiamo il concetto di “eco-fattori positivi” come categorie specifiche per arricchire l’ambiente in aspetti definiti tali come autoregolazione, piacere, innovazione, legame amorevole ed espansione della coscienza.

Gli studi di fisiologia umana hanno inoltre da tempo stabilito che la regione centrale e più antica del cervello detta limbico-ipotalamica è sede delle emozioni e del tono vitale. Tale regione è inibita, controllata e modulata dalla regione periferica del cervello detta corteccia. Le ricerche più attuali sulle funzioni del cervello indicano una differenza di attività tra i due emisferi cerebrali: il sinistro è la sede del linguaggio, del pensiero analitico e le funzioni razionali e cognitive, mentre che il destro è specializzato nelle funzioni integranti, non verbali, tattili e si attiva maggiormente in attività come ascoltare la musica e danzare.

La Biodanza stimola prevalentemente l’emisfero destro, in modo da compensare lo squilibrio provocato da una cultura che predilige le funzioni razionali e analitiche a scapito di quelle inconsce. La Biodanza ha un grande effetto riequilibrante tra queste due funzioni del nostro cervello stimolando l’ascolto e l’espressione adeguata delle emozioni, promuovendo il rapporto in feedback con l’ambiente circostante e facilitando in questo modo l’integrazione armonica tra il sentire, il pensare e l’agire.”

Gli studi di psicologia di S. Freud e C.G. Jung hanno descritto come l’inconscio personale e l’inconscio collettivo influenzano il comportamento umano. Rolando Toro, propone il nuovo concetto di inconscio vitale, che si esprime nell’umore endogeno, nel benessere cenestesico e nello stato generale di salute. Gli studi di filosofia e di psicologia sull’identità di Heidegger, Piaget, Merleau-Ponty, Pichon-Riviere e Buber, propongono l’immagine dell’uomo come essere relazionale e danno fondamento al lavoro in gruppo, alla collaborazione e ai rapporti affettivi. Approfondite ricerche sulla musica rivelano il legame tra percezione musicale e percezione di sé. La musica utilizzata in Biodanza è selezionata seguendo rigorosi criteri al fine di elevare l’umore endogeno e quindi a migliorare lo stato generale di salute. Gli studi sul movimento umano, mettono in relazione la motricità con la affettività. Per questo gli esercizi di Biodanza sono ispirati ai movimenti naturali dell’essere umano e a determinati gesti archetipici ‘eterni’. – Fonte https://scuolebiodanzaitalia.it/

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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