Otto milioni e duecentomila euro per l’unificazione degli impianti di Villa Santa Lucia, la ristrutturazione degli impianti di depurazione di Ceccano e Aquino e dell’acquedotto di Anagni. La Regione Lazio ha messo a disposizione la considerevole somma a conclusione di un ‘faccia a faccia’ che, nel pomeriggio di ieri, si è tenuto alla Pisana tra il commissario giudiziario della AeA, Massimo Barillaro, il Presidente del Consorzio Unico Francesco De Angelis, con i rispettivi staff tecnici ed il vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori.
Il vertice, fortemente voluto dal dottor Barillaro che esercita le funzioni di pubblico ufficiale nominato dalla Procura di Cassino, ha consentito di fare punto sui lavori da eseguire su tutte le infrastrutture gestite dalla società AeA, e sul reperimento dei fondi necessari.
Entro il mese di ottobre i tecnici della società e quelli del Consorzio Industriale del Lazio, presenteranno i progetti esecutivi delle opere alla Regione Lazio, procedendo alla pubblicazione dei bandi di gara per l’assegnazione dei lavori. I fondi dovrebbero essere erogati all’inizio di Aprile 2023.
“La società A&A prima di questa data, continuerà ad effettuare i più urgenti ed inderogabili interventi di manutenzione sugli impianti – spiega Barillaro -, sollecitando le aziende utenti ad effettuare altrettanti adeguamenti nel rispetto della normativa ambientale”.
Si riferisce il dottor Barillaro allo stato di degrado in cui versa l’intera rete di scarico che, senza controllo ed in maniera scellerata, riversa i liquami nei depuratori che non sono in grado di fronteggiare una mole così grande di acqua putrida. Lo sversamento ed il fetore diventano quindi inevitabili. Un fattore molto diffuso in tutta la provincia sul quale però la Procura e l’amministratore giudiziario non transigono.
Come nel caso della cartiera Reno De Medici la cui attività di produzione è ferma da quasi un mese. Parliamo di un colosso industriale che è secondo in Europa per lavorazione di carta. Un sito importantissimo per l’economia locale che, però, stando dalle relazioni tecniche fatte stilare dall’autorità giudiziaria, ha un depuratore vetusto. La società, che ha un fatturato annuo da milioni e milioni di euro, deve quindi adeguarsi, per quello che concerne l’impianto di smaltimento di Villa Santa Lucia, agli standard europei. Questo passaggio, non ancora ben compreso, ha creato sarà discusso nell’incontro che domani, mercoledì 21 settembre, si terrà all’interno del depuratore di Villa Santa Lucia, tra l’amministratore giudiziario della AeA, le quattro sigle sindacali che tutelano gli operai della cartiera e una rappresentanza di RSU.