Nella mattinata di ieri, come anticipato dalla nostra Redazione, la Squadra Mobile di Frosinone e il personale di Polizia del Commissariato di Sora erano arrivati nella città di Arpino per un blitz: gli agenti si erano recati sia presso l’ufficio di un dipendente comunale sia nella sua abitazione. Sequestrati un PC, un telefonino ed alcuni documenti personali dell’impiegato dell’ente, utili per la delicata inchiesta in corso, avallata dal provvedimento di perquisizione a firma della Procura della Repubblica. Agli accertamenti collabora la Polizia Postale con gli strumenti necessari che confermeranno o invalideranno definitivamente qualsiasi dubbio.
Da parte delle autorità era stato espressamente richiesto il massimo riserbo già nella giornata di ieri, – richiesta che la nostra Redazione ha scelto di rispettare – poiché la vicenda vedrebbe coinvolto un minore e, al momento, non sarebbe rispettoso rivelare ulteriori particolari: come scritto, l’indagine è ancora in corso e saranno le Forze dell’ordine a delineare la posizione del dipendente relativamente ai “sospetti” mossi nei confronti della sua persona.
Sera: “Il procedimento non coinvolge il Comune”
Contattato dalla redazione di Frosinone News, il vicesindaco della Terra di Cicerone, ing. Massimo Sera, intende precisare: «Il procedimento investigativo non riguarda atti amministrativi di responsabilità del Comune di Arpino. Si tratta di un procedimento personale verso un dipendente dell’ente», un procedimento, quindi, che non ha nulla a che vedere con l’ente stesso, totalmente estraneo alla vicenda.
Nella giornata di ieri, infatti, a seguito della notizia del blitz della Polizia, in molti avevano erroneamente pensato che si trattasse di un’inchiesta “amministrativa” riconducibile alla posizione lavorativa dell’uomo e quindi, in qualche modo, che coinvolgesse l’ufficio comunale in cui il soggetto lavora. Nulla di tutto ciò.
“Fuori il maiale”
Nel contempo, stamane, nel centro storico di Arpino, sono stati rinvenuti alcuni fogli A4, con insulti presumibilmente rivolti alla persona interessata dagli accertamenti, fatti trovare nei pressi dei luoghi abitualmente frequentati dall’uomo. “Fuori il maiale”, la scritta che ha destato più attenzione. Commenti pesanti e, allo stato dei fatti, assolutamente fuori luogo. In paese “serpeggiano” l’indignazione e lo sgomento per una vicenda alla quale è già stato dato un peso considerevole. Di contro, in molti rinnovano la stima nei confronti della persona coinvolta, prematuramente e ingiustamente “giudicata”.