Frosinone Calcio, Angelozzi fa il punto: “Soddisfatto del mercato, squadra migliorata”

Di questa mattina la conferenza del dell’Area Tecnica giallazzurra presso la sala stampa del 'Benito Stirpe' dove ha incontrato i media

Frosinone Calcio, in concomitanza con la chiusura del calciomercato fa il punto il direttore dell’Area Tecnica giallazzurra, Guido Angelozzi. Questa mattina Angelozzi ha parlato in conferenza, davanti ai media, nella sala stampa del ‘Benito Stiirpe’. Il manager è stato chiamato due anni fa in terra ciociara e, come più volte ribadito dallo stesso, il suo compito era ed è principalmente uno: cambiare la filosofia del club, plasmare una società capace di autofinanziarsi.

“Mi è stato chiesto di cambiare filosofia e calcio, credo che siamo sulla strada buona dopo due anni di lavoro. Penso che a giugno si potrà ottenere un calcio sostenibile. In questo tempo abbiamo pulito la società al 90%. Resta il fatto che in 10 anni si sono raggiunti tanti bei traguardi, come le due stagioni di serie A. Una meta importante per questo centro, ma c’è da sottolineare anche come la serie A abbia complicato la vita a livello economico alla società. Sono stato chiamato per sbrigliare la matassa e sono soddisfatto. Ringrazio tutto il mio scout, la segreteria, chiunque mi abbia aiutato. Dare via un giocatore è la cosa più difficile, molto più che prenderlo. Grazie ai mie collaboratori siamo riusciti a fare tutto. Ringrazio anche Gori e Ciano, il ciclo era finito e lo hanno capito anche loro e sono andati via. Se ho un rammarico? Quello di Matarese che, mal consigliato, non ha voluto raggiungere una risoluzione del contratto, per andare poi a giocare da qualche altra parte. Sono 3 anni che non rientra nei piani del Frosinone. Per il resto sono uno per il quale si potrebbe fare sempre qualcosa di più, ma fondamentalmente sono soddisfatto”.

A proposito del lavoro di vendita e monetizzazione del Frosinone, Angelozzi dichiara: “La plusvalenza di Gatti è stata sicuramente un fattore di rilievo per il club. E poi è anche una soddisfazione vendere un giocatore alla Juve, vederlo giocare da titolare. Io e io mio collaboratore Piero Doronzo siamo andati a vedere la partita e mi sono emozionato per lui. Non dimentichiamo, però, altre due plusvalenze: quelle di Novakovich e Canotto. Sapevo di poter fare determinate cose e ringrazio il presidente che mi ha spinto a fare anche dei movimenti in più sforando di un po’ il budget, per essere più tranquilli. Voglio altresì ricordare, comunque, che la nostra attività non si è certo concretizzata solo sulla vendita di calciatori ma abbiamo fatto anche degli investimenti: abbiamo comprato Caso, Borelli, Insigne. Non abbiamo pensato solo ad incassare, ma abbiamo lavorato sempre con logica e prospettiva”.

Circa il collettivo creato e a disposizione di mister Fabio Grosso, Angelozzi aggiunge: “Abbiamo migliorato la squadra con diversi doppioni nei ruoli dello stesso livello. Per me l’asticella si deve alzare migliorandoci, proponendo gioco. Le altre squadre hanno preso nomi importanti e sono forti sulla carta. Basta pensare allo stesso Como che incontreremo domani e che ha preso Fabregas e Cutrone. Sarà un campionato difficile. Prima di tutto pensiamo alla salvezza, poi allarghiamo il raggio d’azione. L’allenatore è stato bravo, abbiamo inserito 5 giocatori nuovi negli ultimi giorni e per ora abbiamo dimostrato di potercela vedere con tutti. Siamo realisti, sempre sulla carta, a mio avviso, siamo migliori dello scorso anno, ma la carta è un conto, poi c’è il campo. Questa è una squadra tutta nuova e deve assestarsi, sono molto fiducioso e contento”.

Quella del calcio sostenibile è un’idea che occupa un posto importante nella nuova filosofia canarina, un po’ sull’esempio dell’Empoli, come ha precisato il direttore. “Questo calcio può essere sostenibile, basta guardare all’Empoli che fa l’ascensore tra la A e la B, tutti lo accettano e lo comprendono. Quest’anno la serie cadetta ha diverse proprietà straniere che stanno stravolgendo un po’ tutto. Voi frusinate dovete essere orgogliosi di avere un presidente come Maurizio Stirpe ma non dovete sottovalutare l’aspetto economico di un imprenditore che con le sue aziende mantiene tante famiglie. Ad Empoli c’è lo stesso presidente da 30 anni, sono bravi a fare settore giovanile, vendono e comprano e il Frosinone può fare questo tipo di percorso”.

Un mercato, quello che si è appena chiuso, che Angelozzi ha condotto con lungimiranza, acquisendo personalità utili al progetto. In ultimo, proprio quella di Frabotta, la cui ufficialità è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo che per qualche tempo il sodalizio ciociaro aveva trattato con Calafiori, finito invece al Basilea. “Noi abbiamo un quadro di calciatori quando inizia il calciomercato – asserisce Angelozzi -. Ci serviva un mancino e avevamo in lista Calafiori, Frabotta e altri. Frabotta è andato subito a Lecce e dunque il più libero era Calafiori perché aveva già rifiutato due squadre di A. L’ho incontrato e dopo quindici giorni mi ha detto che sarebbe stato felice di venire qui. Noi speravamo che non ricevesse offerte perché era in scadenza e bisognava fare un investimento importante. Gli ultimi giorni di mercato il procuratore mi ha detto che era arrivata un’offerta dall’estero ma Calafiori sarebbe voluto restare in Italia. Abbiamo quasi pareggiato l’offerta del Basilea ma c’era una differenza sulla percentuale in caso di futura rivendita. La Roma voleva il 40% mentre noi abbiamo potuto offrire il 20%. Il giorno successivo mi è arrivato all’orecchio della situazione di Frabotta e l’ho chiamato. In tre secondi mi ha detto che sarebbe venuto se avessimo trovato l’accordo con la società. Ringrazio Corvino perché c’era una differenza e mi ha aiutato”.

“Siete fortunati – prosegue Angelozzi – perché il presidente è il primo tifoso e alla fine ha voluto fare uno sforzo in più e rendere contenti tutti i supporters. In difesa ad esempio abbiamo preso tre giocatori e non due. Io spero che con questo mercato a gennaio non serva fare niente. Magari andrà via solo chi è scontento ma abbiamo una rosa lunga. L’anno scorso invece a mercato chiuso qualche calciatore era mancante”.

Circa la sua permanenza a Frosinone, Angelozzi dice: “Quando sono arrivato il presidente mi ha fatto un contratto di 3 anni e mezzo, l’anno scorso poi me lo ha allungato di un altro anno. A parte il contratto, finché ci sarà feeling resterò qui. Se poi sarò stanco o non potrò portare avanti le mie idee andrò via a prescindere dal contratto come ho fatto altrove. L’anno scorso ho avuto proposte dalla serie A ma preferisco stare dove mi fanno portare avanti la mia mentalità. Mi piace affrontare delle sfide, a volte va bene a volte no”.

Quindi una chiosa sul caso Kujabi. “Le carte sono tutte in regola, ma c’è un iter da rispettare. Questa è una cosa che mi dispiace molto sia dal punto di vista umano sia sotto il profilo sportivo, perché è un bravo ragazzo con famiglia e un buon atleta. È anche una questione soprattutto umana perché questo ragazzo, a causa dell’iter, sta perdendo una grande possibilità. Ogni volta che lo vedo mi fa tenerezza perché purtroppo possiamo solamente aspettare la burocrazia. Basterebbe una firma ma bisogna aspettare”.

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day, e presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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