Da alcune settimane l’intersezione tra via Napoli e via Lungoliri Pirandello è interessata da lavori per la realizzazione di una rotatoria che regoli il traffico veicolare. Al di là dei rallentamenti alla circolazione dovuti, per l’appunto, ai lavori in corso, la rotonda già realizzata, in fase di ultimazione, è causa di non poche difficoltà per gli utenti della strada. Sull’incrocio ci sono una serie di segnali e non pochi delineatori spartitraffico, nonché qualche new jersey che funge da barriera. La vera difficoltà sta nella suddivisione della carreggiata ed in particolare, essendoci diverse attività commerciali e di servizi che affacciano sull’intersezione, rimane difficile “interpretare” come le si possa raggiungere o, di contro, come si possa uscire dai rispettivi piazzali e rimettersi su strada senza creare disagio e pericolo agli altri automobilisti. Insomma, una giungla di corsie che si intersecano tra loro che, inevitabilmente, è causa di disorientamento e confusione. Si vedono mezzi pesanti bloccati sul bivio che impediscono la circolazione su entrambi i sensi di marcia, veicoli che si lanciano tra i coni a terra e “tagliano” l’incrocio non sapendo dove andare, automobilisti che vanno avanti ed indietro nel tentativo di capire quale direzione prendere, chi imbocca il divieto di transito, repentine inversioni ad U, chi azzarda contromano…
Non sappiamo quale sarà il risultato ultimo degli interventi sull’incrocio in questione, tra via Napoli e via Lungoliri Pirandello: i gestori delle attività commerciali auspicano che eventuali sensi di direzione obbligatori non compromettano “gli affari”, gli utenti della strada implorano che la realizzazione di questa nuova infrastruttura stradale, che normalmente viene realizzata per snellire il traffico e ridurre il rischio di incidenti, non si dimostri quale ulteriore intralcio e pericolo. Nel frattempo, nemmeno a dirlo, sui social esplode la polemica: Isola del Liri, notoriamente definita “la città delle cascate”, è stata ribattezzata come “la città delle rotatorie”. Numerosi i dubbi e le considerazioni espresse: «La viabilità dovrebbe essere chiara ed accessibile, non un labirinto di segnali e corsie da decifrare. Chi guida dovrebbe essere agevolato dalla cartellonistica e non obbligato ad un test di orientamento. Non si può riprogettare un incrocio concependolo per destinarlo esclusivamente a chi ha il GPS integrato nel cervello, tra gli utenti della strada ci sono anche automobilisti meno scaltri». Una riflessione parecchio condivisa.


