“La stima del presidente dell’ISTAT, Blangiardo sulle nascite previste nel 2022 nel nostro Paese è drammatica. In Italia 385 mila nati significa in proporzione nel Lazio ben al di sotto dei 40 mila nati, verso un record negativo. Occorrono politiche immediate e di lungo respiro che rappresentino una vera e propria rivoluzione nel nostro sistema del welfare, altrimenti avremo effetti devastanti, sociali ed economici. Questo tema deve essere messo al centro dell’agenda del Paese”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
“Al 31 dicembre 2020, data di riferimento della terza edizione del Censimento permanente della popolazione, nel Lazio si contano 5.730.399 residenti. Al netto degli aggiustamenti statistici derivanti dalla nuova metodologia di calcolo, i dati censuari registrano, rispetto all’edizione 2019, una diminuzione di oltre 25 mila persone (-0,4%)2.
“La distribuzione territoriale della popolazione laziale mostra un forte squilibrio tra l’area della provincia di Roma e il resto delle province. Quasi i tre quarti della popolazione vivono in provincia di Roma, che ricopre il 31,1% del territorio e presenta il valore più alto di densità (789 abitanti per km2 contro 332,5 in media nella regione)2.
“All’opposto, le province di Viterbo e Rieti, che insieme coprono il 37% della superficie regionale, hanno i più bassi livelli di densità di popolazione, 85,4 e 55 abitanti per km quadrati”.
“Con 21.863 residenti in meno rispetto al 2019 (-0,5%), la provincia di Roma assorbe l’86,4% del calo demografico della regione. Anche nell’ultimo anno, nella provincia di Frosinone si riscontra il decremento più consistente in termini relativi (-1%, equivalente a quasi 5 mila persone), seguita da Rieti (-0,8%, -1.162 residenti). Solo in provincia di Latina si rileva un incremento della popolazione (+0,6%, +3.632).