Con 1521 denunce di malattie professionali la Ciociaria è la seconda provincia del Lazio per numero di patologie che traggono origine dallo svolgimento dell’attività lavorativa. Il dato emerge dall’approfondimento che la Uil di Frosinone ha realizzato elaborando i dati dell’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.
Dal focus – che analizza il periodo gennaio – novembre 2024 confrontandolo con lo stesso periodo del 2023 – la Uil ha rilevato nel territorio Ciociaro un incremento di 287 denunce. Da gennaio a novembre 2023 le segnalazioni erano state infatti 1234. Anche limitando il confronto su un solo mese l’aumento è decisamente evidente: non a caso a novembre 2024 le denunce sono state 126, contro le 102 del novembre 2023.
Soltanto Roma e la sua provincia sopravanzano quella di Frosinone, ma di poco: 2029 segnalazioni in undici mesi, contro 1766 del 2023. E se decidiamo di unire il territorio pontino al nostro – che insieme hanno una superficie sovrapponibile a quella romana ma molto meno popolata – scopriamo che l’area del sud del Lazio è quella più colpita con 2522 casi da patologie la cui causa agisce lentamente e progressivamente sull’organismo.
Tarquini chiede più salute e sicurezza sul lavoro
“Stiamo parlando di numeri ancora parziali – dice Anita Tarquini, Segretaria generale della Uil di Frosinone – suscettibili di modifiche e aggiustamenti ma non certo al ribasso perché il trend di crescita è purtroppo consolidato e ciò appare chiaro facendo un salto indietro nel tempo: il 2021 si era infatti chiuso in Ciociaria con poco più di mille casi”. Tornando per un momento ai numeri del focus, scopriamo che su scala regionale gli undici mesi oggetto di osservazione hanno portato alla luce 5533 denunce, contro 4586 del 2023. I casi più diffusi riguardano le patologie osteomuscolari, del sistema nervoso e dell’orecchio.
“Questo continuo incremento è allarmante – conclude la Segretaria – Per questo è più che mai necessario che il governo e le istituzioni mettano una volta per tutte nelle proprie agende un tema prioritario come la salute e la sicurezza sul lavoro. Perché, soltanto elevando gli standard di sicurezza e di salute si possono preservare lavoratrici e lavoratori sia dai rischi degli infortuni sia dai pericoli, all’apparenza meno visibili ma che sfociano nelle malattie professionali”.