Una richiesta di convocazione in seduta straordinaria del Consiglio comunale è stata indirizzata dai consiglieri del gruppo degli 8 dissidenti, dal gruppo consiliare dem e da un esponente della lista Marzi al presidente dell’assise Max Tagliaferri, al segretario generale Mauro Androne ed al sindaco Riccardo Mastrangeli. I richiedenti chiedono che venga discussa una mozione per modificare l’attuale progetto di chiusura di Piazzale Kambo. I promotori sono i consiglieri comunali Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella, Giovanni Bortone, Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia, Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone, Angelo Pizzutelli, Fabrizio Cristofari, Norberto Venturi, Armando Papetti. Il documento prende spunto dal fatto che il divieto di circolazione e la modofica radicale della viabilità discendono dal fatto che “la piazza sarà totalmente pedonalizzata e le auto non potranno transitare davanti alla stazione”.
La chiusura della piazza al transito delle autovetture e dei mezzi di trasporto locale – iniziata il 10 gennaio – “avrà preoccupanti ripercussioni sul traffico nelle aree circostanti, con conseguenti disagi per i pendolari e per i cittadini nonché importanti effetti sulla qualità dell’aria”. Il traffico caotico finirebbe per “penalizzare ancor di più le piccole attività commerciali a prevalente conduzione familiare che si trovano nei pressi della stazione ferroviaria”. Secondo i consiglieri proponenti la mozione, “è opportuno che il Consiglio comunale si esprima in ordine alla necessità di individuare soluzioni alternative alla chiusura al traffico dell’area di Piazzale Kambo”. Ma, dalla richiesta di convocazione dell’assise, veniamo alla mozione che mette in evidenza come “con la totale pedonalizzazione del settore compreso tra la stazione ferroviaria e via Sacra Famiglia, si verrebbe a determinare una vasta area in cui difficilmente si potrà garantire la sicurezza dei cittadini (viaggiatori, residenti, utilizzatori, ecc.) in un quartiere già teatro di numerosi fenomeni delinquenziali, in particolare nelle ore serali. La chiusura al transito delle auto farebbe mancare anche quell’azione di controllo diffuso da parte degli automobilisti che transitano e costituiscono un deterrente per eventuali azioni di microcriminalità”.
Rischio microcriminalità e inquinamento: le ragioni per cercare alternative
Il documento che i 12 firmatari intendono sottoporre alla discussione ed al voto dell’assise fa anche riferimento ai “dati record di sforamenti del limite di polveri sottili nell’anno 2024 (e di quelli dell’inizio dell’anno 2025, che hanno condotto il sindaco ad adottare un’ordinanza di divieto di circolazione per le auto più inquinanti), che impongono l’attento esame di ogni azione sulla mobilità, al fine di evitare scelte che aumentino il traffico cittadino, causa significativa di effetti negativi in termini di emissioni inquinanti”. Viene evidenziato che Piazzale Kambo non rientra tra le aree demaniali e che, “rispetto a quanto descritto nell’accordo di valorizzazione, ex articolo 112, comma 4 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, numero 42 sottoscritto in data 5 aprile 2018, le esigenze della città sono mutate e risulta indispensabile fluidificare il traffico nell’area circostante la stazione ferroviaria, oltre che offrire servizi di trasporto comodi da raggiungere ai viaggiatori”. Per queste ragioni la mozione impegna il sindaco e la giunta comunale “a sospendere con effetto immediato l’atto che dispone la chiusura al traffico di Piazzale Kambo, al fine di individuare le azioni e i percorsi amministrativi da intraprendere per modificare l’attuale progetto relativo alla chiusura al traffico di Piazzale Kambo”.
Proteste dei pendolari tra insicurezza e multe alle auto in sosta
Nel frattempo non mancano le critiche per la situazione che si è già determinata con l’apertura del cantiere e le limitazioni alla viabilità. Particolarmente veementi gli appelli in termini di mancanza di sicurezza. Una ragazza denuncia: “Io questa mattina (ieri, ndr), dal parcheggio ho fatto il sottopassaggio ‘colorato’ per raggiungere la stazione ed ho avuto paura. Figuriamoci stasera! Non sanno più come renderci la vita impossibile. Senza parole”. Un’altra lavoratrice che quotidianamente deve raggiungere la capitale sottolinea: “Alla stazione di Frosinone hanno chiuso il sottopassaggio verso via Pergolesi e fanno passare al passaggio pedonale alla fine della stessa strada. È uno dei posti più lugubri e indecorosi dello Scalo. È vergognoso che ci facciano transitare lì! Non c’è neanche una iuce. Dobbiamo protestare per la nostra sicurezza”. “I pendolari – scrive uno di loro – sono costretti a passare in zone buie e pericolose per riprendere la macchina. Parliamo di persone che si svegliano alle 4 di mattina e ritornano alle otto di sera. Bastava fare un sopralluogo, mettere due lampadine: non si chiedeva niente di più di questo. È una cosa semplicissima, quindi è veramente uno scandalo non aver predisposto nulla di tutto questo prima della chiusura del sottopasso e della piazza della stazione”. Commenta un altro fruitore dei treni – per e da Roma – causa lavoro: “Accettare di fare decine e decine di metri a piedi sotto i tunnel rischiando magari aggressioni, furti, in un clima di totale insicurezza, per rendere la stazione più bella un giorno e il nostro pendolarismo più squallido oggi. Senza le corrette informazioni e le corrette soluzioni, essere costretti a questa ulteriore umiliazione non è concesso. Sono queste la programmazione e la viabilità partorite dal Comune di Frosinone per i lavori che andranno avanti per mesi e mesi? Fra una riunione e l’altra per occuparsi di chi fa l’assessore e di chi sta in maggioranza, si preoccupassero dei pendolari lasciati fra i disagi, al buio, in zone franche a loro rischio e pericolo. Svegliamoci e svegliamoli”.
Intanto nel parcheggio a ridosso dell’ingresso da via Puccini e nei pressi della rotatoria via Verdi/via Puccini la polizia locale ha effettuato nelle scorse ore una serie di controlli con multe a chi non sostava nel limite degli spazi consentiti. Molti pendolari sono contrariati anche per queste sanzioni inattese che si sono ritrovati sul parabrezza. “Con tante macchine in divieto di sosta a Frosinone e i vari parcheggi selvaggi pensano a multare persone che vanno a lavorare e non sanno dove parcheggiare”, sbotta una pendolare sui social.