Dal tesseramento provinciale di Fratelli d’Italia, chiuso al 30 ottobre per definire gli elenchi di quanti prenderanno parte ai prossimi congressi cittadini, emerge un partito con due gruppi di riferimento a maggioranza relativa. Ma non c’è tra le componenti principali una direttamente riferibile al gruppo ceccanese storico, del coordinatore provinciale Massimo Ruspandini. Tra rinnovi e nuove adesioni, Fratelli d’Italia giunge a 6300 iscritti. Siamo a circa 900 in più rispetto al 2023. Frosinone, Cassino e Sora hanno spinto maggiormente. Il capoluogo è arrivato a 1300 soci e la Città Martire si ferma poco sopra il migliaio di tessere. Sora arriva a 610 adesioni a Fratelli d’Italia col sindaco Luca Di Stefano (corrente del presidente Francesco Rocca) che supera il ruspandiniano Massimiliano Bruni.
Nel capoluogo novità Mattia, a Cassino spicca il gruppo Cardillo
Nel capoluogo Aldo Mattia è la vera novità: ha dalla sua parte quasi la metà dei tesserati con 600 soci circa. Lo spicchio restante, con un numero di adesioni non molto superiore, vede rappresentato il resto delle componenti: il gruppo consiliare, i referenti della consigliera regionale Alessia Savo, del deputato Paolo Pulciani e del presidente Ales, Fabio Tagliaferri. Certo, bisognerà vedere, quanti di questi nuovi tesserati si recheranno effettivamente a votare al congresso. Ma questo è un altro discorso. Di certo i rapporti di forza così equivalenti nel “peso” consigliano un accordo preventivo sui nomi della futura segreteria e su quello del coordinatore cittadino, evitando lo scontro diretto. L’esito della eventuale battaglia sarebbe davvero incerto per tutti. A Cassino il gruppo di Antonio Cardillo ha dalla sua la metà del pacchetto totale, con circa 500 tesserati. A questo risultato hanno contribuito anche il consigliere comunale Silvestro Petrarcone e la dirigente FdI Chiara Trotta. C’è poi Gabriele Picano – fresco di nomina nel cda della fondazione Policlinico di Tor Vergata, che ha sottoscritto 200 tessere. Poche di meno il presidente Saf Fabio De Angelis (area Rocca), seguono pacchetti di singoli esponenti come la consigliera comunale Nora Noury (80), l’ex consigliere Gianrico Langiano (50), e poi soci riferibili a Massimiliano Mignanelli (ex presidente del Consiglio comunale) e Alberto Bòrrea (ex assessore municipale).
Due aree di riferimento diverse per il nord ed il sud della Ciociaria
A livello provinciale i gruppi di maggioranza relativa sono quello di Fabio De Angelis/Alessandro Cardinali e l’altro di Antonio Cardillo/Alessandro Vincitorio/Vincenzo De Nisi (gli ultimi due, peraltro, ripetono come un mantra ad ogni occasione “ricambio generazionale, inclusione e rinnovamento”): si tratta di due componenti da un migliaio di tessere ciascuna con una particolarità territoriale. Più presenti a nord De Angelis e Cardinali, più al sud della provincia Cardillo e amici. A seguire le altre aree di rilievo, attorno alle 800 tessere complessive ciascuna: si tratta del gruppo che fa riferimento ad Aldo Mattia e di quella dell’aggregazione Savo-Tagliaferri-Pulciani. Antonello Iannarili, commissario Ater, ha fatto tessere solo ad Alatri ma s’è tenuto fuori dalla contesa provinciale. Il quadro delinea già nei numeri come si vada ad una riorganizzazione del partito con precisi gruppi di riferimento per il nord ed il sud della provincia, e l’archiviazione della stagione della leadership ceccanese. Una tendenza che, per la verità, s’era già delineata alle regionali quando Civita Di Russo (spinta da De Angelis e Di Stefano) si era affermata come consensi soprattutto al nord della provincia e nel Sorano, mentre a sud era prevalso Marco Squarta sostenuto da Cardillo e amici.
Ruspandini tenta di riprendere il timone. La protesta di Tomaselli
Massimo Ruspandini proverà a riprendere il timone della “barca”, ammaccata da colpi e contraccolpi ceccanesi, lunedì 11 novembre, avendo convocato il Comitato provinciale su congressi e varie. Ma di certo non gli sarà facile normalizzare ogni cosa a suo favore. Il consigliere comunale di Isola Liri, Mauro Tomaselli, ad esempio, dopo i fatti dell’inchiesta “The good lobby”, ha chiesto che il partito regionale commissari la federazione di Frosinone. Ha attaccato frontalmente il coordinatore per le intese trasversali (come alle elezioni provinciali) e l’inerzia su questioni lasciate aperte dai dem (come per le inique cartelle dei consorzi di bonifica) bollando il partito con l’inedita sigla “Fratelli del Pd”. “Sono stato rimosso da commissario cittadino da FdI senza una motivazione politica. Una vergogna. È stato un onore non essere mai stato amico di Ruspandini”, conclude.