Ceccano, rabbia e indignazione dopo arresti e dimissioni. Il monito dell’ex sindaco Cerroni

La testimonianza: davanti al notaio per firmare senza discussioni e confronti. Così è andata l'ultima sortita dei consiglieri di centrodestra

La politica ceccanese è in gran fermento dopo le dimissioni dei consiglieri comunali e l’avvio del percorso verso commissariamento ed elezioni anticipate. Per quanto riguarda gli ex di maggioranza, una ricostruzione da fonti che hanno vissuto quei momenti parla di un piatto bell’e pronto predisposto da Roma (dall’onorevole Massimo Ruspandini o comunque dal partito regionale). Per cui gli eletti del centrodestra si sono ritrovati di fronte al notaio ed hanno potuto dire solamente “sì” o “no” alla sottoscrizione del documento che avrebbe posto la fine alla consiliatura. Insomma niente discussioni, come pure una situazione del genere imporrebbe per correttezza verso i cittadini, e meno che mai analisi sulle cause politiche che sono individuabili alla radice del male oscuro che ha minato la trasparenza e la correttezza delle procedure a Palazzo Antonelli.

Ma la città si sta mobilitando con un moto di indignazione diffuso che non assume i colori di una parte politica ma sembra assumere i toni di una forte reazione civica. Il collettivo Ceccano2030 si riunisce questa sera al caffè letterario Sinestesia: “Vogliamo condividere con tutti i cittadini i risultati, le idee, le proposte sulla città che vorremmo vivere nei prossimi anni e che negli scorsi mesi abbiamo elaborato con energia, entusiasmo, spirito Collettivo e senso civico”, spiegano gli organizzatori. Domenica sarà la volta della manifestazione “Legalità per Ceccano”. Il comitato centro storico – che ne è promotore – ha dato appuntamento a tutti alle 18,30 in Piazzale Peppino Impastato: da lì prenderà il via un corteo che percorrerà le strade del centro cittadino.

Incontro di Ceccano2030. Domenica marcia del comitato centro storico

Il centrosinistra intanto cerca la strada per non perdere un’altra occasione elettorale, dopo le due sconfitte consecutive inflitte proprio da Caligiore e dal gruppo ruspandiniano di FdI. Ne abbiamo parlato col due volte ex sindaco, Maurizio Cerroni, comunista della prima ora, ormai interamente immerso nella sua campagna. ‘Bellissima come la gente della mia città’, ama ripetere. Sbotta: “Le belle bandiere! I cosiddetti primatisti, delle destre. Un primato ce l’hanno. Il primo sindaco nella storia amministrativa di Ceccano che viene arrestato nell’esercizio delle sue funzioni. Grazie all’attività giudiziaria Ceccano si è liberata da una sorta di comitato d’affari: i mercanti nel tempio sono stati cacciati”.

  • Non le pare troppo presto per trarre conclusioni?

“Per sapere quello che è successo basta leggere le circa 150 pagine dei verbali delle accuse nei confronti del sindaco e dei dipendenti pubblici. Grazie alla protesta decisa, determinante, dei cittadini, c’è stato lo scioglimento del consiglio comunale. In ogni caso adesso la parola torni alla politica. La parola torni agli elettori. Solo la partecipazione attiva ha la capacità rigeneratrice di ristabilire legalità e portare nuova linfa alla vita istituzionale del Comune. Per ora prevale la tristezza per una storia squallida, che offende l’intera città e getta discretito, fango, colpisce al cuore l’istituzione Comunale”.

“Per il centrosinistra programma innovativo e ritorno tra la gente”

  • Per la politica, vien da dire soprattutto del suo schieramento, si apre la fase più difficile: la ricostruzione.

“Vero. Adesso, bisogna aprire una nuova pagina amministrativa. Prima di questo grave scandalo, la città è stata amministrata in maniera disastrosa. C’e stata una sorta di asta pubblica e la maggior parte dei servizi è stata privatizzata. Occorre reagire con fermezza. Occorre sapere parlare ai tanti cittadini delusi e intercettare il malumore, il disagio dei tanti elettori che hanno votato a destra negli ultimi 10 anni. Ci vuole una sorta di Comitato di salute pubblica per la “legalità, per la Rinascita di Ceccano”. Occorre costruire un ampio schieramento. Attraverso un percorso condiviso con i cittadini, costruire un programma fortemente innovativo che possa rilanciare Ceccano a livello provinciale e regionale per determinare un nuovo sviluppo socio economico”.

  • Cosa dovrebbe fare il centrosinistra?

“Vanno evitate scorciatoie o divisioni che hanno caratterizzato il centrosinistra negli ultimi 10 anni ed evitare autocanditature. Adesso non occorre sbagliare ed è un monito per tutti. Visto cosa è successo in queste ore in Liguria… Se il Pd ha la forza di mettere in campo una candidatura lo facesse. Ma non può mettere in campo tre candidati, questo va evitato. Poi, un’altra cosa: occorre uscire dai vecchi schemi del centrosinistra di 20 anni fa, quel tipo di schema che ha portato diversi successi, oggi anche con tutte le forze unite è minoranza. Dobbiamo sicuramente aggregare ma dobbiamo anche entrare con forza tra i cittadini che si riconoscono nel campo moderato”.

“Il campo largo non basta, bisogna unire tutte le forze migliori”

  • Non un campo largo ma larghissimo?

“Visto quello che é successo, le possibilità di costruire un fronte largo, nello spirito della legalità e della rinascita, penso che sia oggi possibile ma se restiamo chiusi nel cerchio delle appartenenze non andiamo da nessuna parte. Ognuno ha nel cuore le proprie bandiere. C’è quella Italiana, quella Europea, la bandiera di Ceccano e quella della Pace. Si devono unire le forze migliori, che vanno dalla politica alle associazioni culturali, dal volontariato al sindacato”.

  • Come potrebbe concretizzarsi l’unità?

“L’unità può avvenire solo attraverso l’adesione a un comune programma amministrativo”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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