“Conosci il paese dove fioriscono i limoni? Scriveva Goethe tanti anni fa restituendoci poeticamente l’immagine di un paradiso della natura, di una terra (la Sicilia) baciata dagli dei. A Frosinone i limoni non fioriscono se non nel giardino di qualche casa di campagna, in compenso crescono in abbondanza e senza risparmio fratte, frattoni e tanto degrado”. Usa un pizzico di cultura mescolata con l’ironia il consigliere comunale di minoranza, Armando Papetti (Lista Marzi) per denunciare le aree a maggior incuria del capoluogo. “Benvenuti nella città dimenticata si potrebbe comodamente scrivere in un cartello posto in bella evidenza all’ingresso della città. Non mistificazione ma solida realtà. Gli amministratori del centrodestra un giorno si e l’altro pure sbraitano ai quattro venti che ormai il capoluogo è diventato, grazie a loro, una città green, un modello di organizzazione urbana con spazi più efficienti, digitalizzata e interconnessa”. Ma – secondo Papetti – “evidentemente credono, a torto, di vivere nel paese delle meraviglie o della cuccagna. Dal degrado che si vede in giro qualcuno dovrebbe molto educatamente consigliare agli amministratori di cambiare occhiali e ottico. Vedono quello che non c’è”.
Tra i piloni e la scalinata dell’ex Camera di commercio, solo degrado
“Basta fare (come mostrano eloquentemente le foto a corredo dell’intervento – nda) un giretto per il centro storico, non nell’estrema periferia, per rendersi conto che Frosinone di green non ha proprio nulla. Se non le chiacchiere”, attacca ancora Papetti. “A Frosinone il verde pullula, ripetono fino alla noia sindaco e maggioranza. Si, vero, ma non quello attrezzato. Abbondano solo frattoni, spine e cespugli di ogni genere senza che a nessuno passi per la testa che quei frattoni di tanto in tanto dovrebbero essere tagliati o curati per rendere la città più decorosa. I piloni: quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello, il biglietto da visita della città è solo un luogo dove il degrado regna sovrano. La scalinata che costeggia l’ex camera di commercio è terra di nessuno e di conquista. Abbandonata, sporca e devastata è rifugio di tossicomani e ratti grossi come conigli che pasteggiano indisturbati e scorrazzano lungo via De Gasperi tra lo stupore degli automobilisti e le grida dei passanti. In estate poi arrivano vipere e saettoni, lucertole e ramarri. Un rettilario a cielo aperto. Naturalmente grazie anche alla folta vegetazione cresciuta a dismisura e mai curata là dove un giorno c’era un giardino pubblico”.
Lampioni ad intermittenza e uno pure pericolante in via De Gasperi
L’esponente della minoranza conclude: “Quello che rimane dei lampioni (tutti rotti e avvolti dalle erbacce) e delle panchine (devastate) è solo un lontano ricordo. I lampioni di via De Gasperi funzionano a fasi alterne, come la corrente. A pochi metri dalla scalinata che conduce in diverse abitazioni un lampione è stato segato ormai da tempo immemore e costituisce un serio pericolo per tutti: abitanti e passanti. A nulla fino ad ora sono valse le segnalazioni. L’amministrazione fa spallucce, se ne frega. Eccelle solo, e non ha rivali, nella vocazione al degrado. Da città green a città abbandonata è stato un attimo”, conclude Papetti.