È in programma domani, venerdì 11 ottobre, alle ore 17.30, presso la Sala San Tommaso del Comune di Roccasecca, la presentazione del libro “Diez: l’atlante dei numeri 10” di Umberto Zimarri.
Il libro, che si avvale dei contributi introduttivi di Riccardi Cucchi e Carlo Pizzigoni, è un giro del mondo attraverso gli artisti del pallone. Grazie alle vicende di calciatori dotati del più magico dei poteri, la fantasia, in un viaggio che tocca i cinque continenti, si raccontano goal e assist, povertà e rivoluzioni, passaggi e paesaggi, imprese e fallimenti, rivalità infinite e amicizie fraterne, storie personali e collettive.
Alla presentazione, oltre all’autore, interverrà il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco che porterà i saluti, mentre le relazioni saranno affidate ad Alessandro Marcuccilli, Fernando Riccardi e Giuliano Petrucci. Modererà l’evento la giornalista Mary Bucceri.
“Quante cose si possono raccontare attraverso il calcio e, nel caso specifico, grazie ai numeri 10? – dice Umberto Zimarri – Nel libro provo a rispondere a questa domanda, realizzando un vero e proprio giro del mondo, grazie alla fantasia, all’estro, all’immaginazione degli artisti del pallone.
Un viaggio che segue tre grandi vettori
Questo viaggio si compie seguendo tre grandi vettori: gli uomini, il calcio e la storia di quel territorio. Sogni, classe e Paesi. Il numero 10, in questo modo, rappresenta non solo l’espressione calcistica di quella nazione ma ne diventa un prodotto culturale. La classe di questi campioni diventa una sorta di lente di ingrandimento per far riaffiorare i ricordi sportivi, per farci riflettere sulla dimensione umana dell’atleta e sulle sue fragilità ma anche per contestualizzare le biografie personali con vicende storiche e sociali. La risultante di questi diversi fattori cambia da profilo a profilo. Si smontano false verità. Emergono in superficie vicende che con uno sguardo veloce e superficiale non sarebbero state colte. Si trovano le ragioni profonde di rivalità secolari o le origini di gesti tecnici”.
Il percorso, che resta sempre la maggiore ricompensa, sottolinea marcatamente ed in maniera evidente, la lezione più importante: la necessità del diritto di sognare. Quello che per Eduardo Galeano era il diritto capace di far morire di sete tutti gli altri. Lo si può fare tramite lo sport che non è un mondo a parte ma una parte significativa del mondo”.