Frosinone – Piacentini rompe col gruppo di FI: “Vado avanti. Deciderà Mastrangeli”

L'assessore comunale al Bilancio non si dimette come richiesto da Cirillo e Scaccia e contrattacca profilando accordi tra azzurri e Pd

L’assessore al Bilancio del Comune di Frosinone ed ex coordinatore provinciale di Forza Italia, Adriano Piacentini, risponde picche alla richiesta di dimissioni avanzata dal gruppo consiliare di Palazzo Munari, composto da Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia. Piacentini ha diffuso stamane una lunga ed articolata nota, ma quella odierna potrebbe essere la giornata dei cambiamenti attesi da tempo nella giunta del sindaco Riccardo Mastrangeli – dopo la nota verifica di coalizione – che starebbe mettendo a punto degli aggiustamenti anche a seguito di una riunione ristretta di maggioranza che si sarebbe svolta nella serata di ieri. Piacentini nella nota profila anche uno schema politico in evoluzione a quanto pare in varie amministrazioni locali, che consisterebbe nelle intese tra forzisti e Dem locali. Uno scenario che sarebbe propiziato dal coordinatore regionale di Fi, Claudio Fazzone con il lavorio ancora sotterraneo del presidente del Pd Lazio, Francesco De Angelis.

La mossa dell’assessore prelude ad aggiustamenti in esecutivo

“Non devo spiegare le mie scelte a personaggi in cerca d’autore che a Frosinone porteranno Forza Italia a fare da “domestico” alla sinistra – scrive Piacentini -. Partiamo dai numeri. Alle comunali del 2022 il sottoscritto ha ottenuto 495 preferenze, Cinzia Fabrizi 211. In totale 706, più di quelle della lista civica Frosinone Capoluogo (687) di Pasquale Cirillo. Basterebbe questo. Non accetto lezioni e non devo certamente rispondere a Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo di quella che è la mia storia politica e di quelle che sono state e saranno le mie scelte. A Forza Italia ho sempre dimostrato, con i fatti, attaccamento, lealtà, impegno, coerenza. Ho costantemente assicurato voti (tanti) in ogni tipo di competizione: alle politiche, alle regionali, alle europee. Anche quando magari qualcuno poteva pensare al sottoscritto per una candidatura eleggibile. Sempre ho messo il partito al primo posto. Al Comune di Frosinone ormai da decenni il sottoscritto raccoglie tanti voti e moltissime preferenze. Il mio contributo, sotto ogni punto di vista, non è mai mancato ed è stato costantemente caratterizzato da uno spirito di squadra che fa parte della mia visione della vita e della società. Ho sempre lavorato per il superiore interesse della coalizione, del partito, dell’amministrazione della cosa pubblica”.

“Ho votato quel documento ma ero in minoranza nel partito”

“Tornando a Forza Italia – prosegue Piacentini -, vale la pena ricordare che ho deciso di restare nel partito nel momento più difficile, quando tutti (e sottolineo tutti) sono andati via. Per approdare in altri e più comodi lidi. Si è detto e scritto che non avrei alternative avendo firmato il primo documento inviato poi al sindaco Riccardo Mastrangeli sulla richiesta di azzeramento. Allora, in un contesto di partito non è che se uno è in minoranza, prende il pallone e va via. In quell’occasione la dirigenza di Forza Italia era determinata a votare quel documento. Il sottoscritto si trovava in minoranza. Quindi, nel rispetto del partito e delle logiche politiche, ho ritenuto di adeguarmi a quanto era stato deciso. Per far emergere l’unità di Forza Italia, mettendo in discussione anche il mio operato. Ogni altra interpretazione è capziosa, strumentale, ridicola e soprattutto falsa”.

“Nulla a che vedere con quanti coltivano interessi lontani dalla città”

Poi la stilettata al senatore fondano: “La mia storia personale e professionale non ha nulla a che vedere con chi continua ancora ad asservire la nostra terra a quanti coltivano interessi, lontani dalla mia, dalla nostra città capoluogo, lasciando disastri e desertificazioni ovunque passino. Capisco che per alcuni la difficoltà del quotidiano, della stabilità della propria posizione pubblica sia oggetto di una frenetica rincorsa senza alcuna effettiva declinazione politica, malgrado il superamento ormai abbondante della pubertà sociale. In verità la ricetta, per loro indigesta, ma che tanti esaltano ed anch’io mi onoro di continuare a seguire, è sempre la stessa. Alzarsi la mattina presto, rimboccarsi le maniche, vivere del proprio lavoro e dedicarsi alla politica per migliorare la qualità della vita della propria comunità. Immagino, con un fotogramma, lo smarrimento e l’imbarazzo di questi politici pittoreschi ancora vecchia maniera, nel leggere queste mie considerazioni, soprattutto, nel tentativo sterile di farsele tradurre con disegni elementari da suggeritori “fuori dal comune”, ai quali ho l’unica colpa di aver concesso ingenuamente la mia fiducia. Come assessore al bilancio insieme all’amministrazione tutta abbiamo concluso un iter durato dodici anni di risanamento della situazione economica e finanziaria del Comune. Sono orgoglioso (pensavo lo fossimo tutti in Forza Italia) di aver fatto parte delle giunte dei sindaci Nicola Ottaviani e Riccardo Mastrangeli. Sono orgoglioso (pensavo lo fossimo tutti) di far parte di una maggioranza di centrodestra che ha cambiato il volto di Frosinone. Opere come la riqualificazione della piazza dello Scalo, dei Piloni di via De Gasperi, di Largo Turriziani, del nuovo assetto viario, fanno parte di una lunga programmazione che tutti hanno condiviso sottoscrivendo i programmi amministrativi prima di ogni elezione. Sono orgoglioso di ricoprire il ruolo di assessore del sindaco Riccardo Mastrangeli, che ringrazio per la fiducia e per la stima. Pensavo lo fosse pure Forza Italia. Fra l’altro fatico a comprendere le motivazioni vere di questa presa di posizione di Forza Italia”.

“Deluso dalla coordinatrice Chiusaroli. Scelta scellerata a Ceccano”

“Sono deluso -alza il tono l’esponente della giunta comunale – dalle scelte del segretario provinciale Rossella Chiusaroli, che ho sostenuto con forza e lealtà alle recenti europee, contribuendo in tutti i modi alla sua importante campagna elettorale. Basta analizzare voti e preferenze nelle singole sezioni elettorali, cominciando da Frosinone, per capire chi ha portato consensi e chi ha esibito le solite chiacchiere e i soliti distintivi. Ma aveva ragione Manzoni a proposito di Don Abbondio: il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare. La coerenza neppure. Vogliamo parlare della scelta “scellerata” del nuovo commissario a Ceccano? Trattasi di avvicinamento al centro sinistra: è stato nominato un commissario attualmente all’opposizione alla coalizione di centro destra, cancellando un comitato che tanti voti ha portato alla Chiusaroli. A tal riguardo, sottolineo e stigmatizzo il comportamento della sig.ra Antonella D’Annibale che all’ultimo istante ha rifiutato di firmare il documento con cui il vecchio coordinamento chiedeva chiarimenti in merito. A Forza Italia ho dimostrato tutto e non devo dimostrare più niente. Certamente la delusione è enorme. Ma il sottoscritto andrà avanti. Quel che sarà del mio futuro in Giunta, eventualmente, lo consegno nelle mani del Sindaco Riccardo Mastrangeli, unico legittimato alla scelta dei singoli assessori nell’esecutivo. L’unica certezza che posso avere, però, è che la stagione politica di burattini e burattinai, lontani dagli interessi sani del nostro Capoluogo, stia volgendo inesorabilmente ad un tramonto politico, di cui difficilmente sentiremo la mancanza”.

“Cirillo e Scaccia si preparano al salto della quaglia verso il Pd”

“Ma veniamo all’attualità – e siamo alle stilettate finali -. Due consiglieri che non partecipano alla vita dell’Amministrazione chiedono le mie dimissioni da assessore. A quale titolo? Stanno facendo un’opposizione rumorosa e sconclusionata all’Amministrazione perché in realtà hanno un solo obiettivo: fare da futura stampella al centrosinistra e al Pd. Basta soffermarsi sulle interrogazioni presentate a proposito di Solidiamo o sulle considerazioni sulla mobilità urbana. Ricostruzioni banali e soltanto demagogiche, senza una conoscenza vera degli argomenti. E per quale motivo il sottoscritto dovrebbe rispondere a personaggi in cerca d’autore? Gente che ha cambiato partito come si cambiano le magliette, gente che interpreta il ruolo di braccio operativo di chi a Frosinone non ha mai toccato palla e cerca improbabili e puerili “vendette”. Ripeto, sarà il Sindaco a decidere sulla mia permanenza in Giunta. Io so soltanto di aver portato a conclusione l’iter di uscita da un Piano di rientro dal deficit durato 12 anni e che poteva “seppellire” il Comune capoluogo. Sarebbe interessante conoscere i risultati politici e amministrativi che i due consiglieri hanno raggiunto. Dispiace per Forza Italia, che a Frosinone è già all’opposizione del centrodestra e che presto si troverà a fare da “domestico” ad esponenti del Pd. Stiamo portando avanti un programma che tutti hanno sottoscritto, anche Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo. I quali oggi si stanno soltanto preparando al “salto della quaglia” a sinistra. A proposito: ma Cirillo parla a nome di Frosinone Capoluogo o di Forza Italia?”, conclude Adriano Piacentini.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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