Sarà senza dubbio un’azione lecita ma quel che è certo è che sia fastidiosa, per non dire molesta. Da qualche tempo i residenti della provincia di Frosinone lamentano l’assedio da parte di call center dai quali ricevono chiamate per conto di Acea. Telefonate ad ogni ora del giorno anche per bollette non ancora scadute. “La chiamo per ricordarle che tra due giorni scade la sua bolletta”, è il tenore di alcune delle chiamate. Forse l’ente gestore della risorsa idrica ha pensato di mettere un servizio a disposizione degli utenti ma lo stesso si sta trasformando in un vero e proprio incubo e i cittadini si sentono tartassati. “Bastano già le e-mail e gli altri mezzi di comunicazione, che senso ha tempestare di chiamate chi sa di avere una bolletta – molto spesso salata – da pagare?”. Questo è quello che si domandano in molti.
Senza contare le chiamate dal tono poco cortese che si ricevono quando si è in ritardo con i pagamenti anche solo di pochi giorni. “Ho ricevuto una chiamata da un call center che mi contattava per conto di Acea – racconta una signora della provincia di Frosinone – un’operatrice mi ha detto di provvedere al pagamento o mi avrebbero tolto l’acqua. Io in casa ho mio padre anziano e malato, siamo in piena estate. Sono andata nel panico. Sono rientrata subito per controllare la bolletta ed era scaduta solo da due giorni”. Vero è che anche un solo giorno di ritardo mette l’utente nella posizione del “debitore” ma davvero c’è bisogno di un’azione tanto molesta? Magari anche nei confronti di cittadini anziani, soli, già in difficoltà.
La stessa Acea, tanto solerte nel richiamare i cittadini “ritardatari” ai loro doveri, non dimostra la stessa rapidità di azione quando si tratta di riparare perdite idriche invano segnalate per mesi; quando si verificano guasti improvvisi che lasciano senza acqua centinaia di famiglie anche in estate e per giorni. Le chiamate di questi call center saranno pur legittime e, più che segnalare il malcontento degli utenti, nella speranza che la società riveda i suoi sistemi di “riscossione”, non possiamo fare. Il dubbio però resta legittimo: i soldi spesi per il call center molesto non si potevano impiegare per lavorare sull’efficienza di un sistema idrico che…fa acqua da tutte le parti?