Sora – “Una vita indipendente” per le persone con disabilità. Un progetto che verrebbe da definire rivoluzionario quello che arriva dalla città volsca. E solo chi vive da vicino la disabilità, ogni giorno, può forse capirne fino in fondo l’importanza. Quante volte i caregiver, genitori soprattutto, si sono chiesti “cosa ne sarà di mio figlio/a dopo di me?”. Sì perché è difficile immaginare un “dopo di noi” senza avere la certezza che quei figli abbiano la garanzia di un futuro indipendente. Pensare di doverli lasciare in strutture assistenziali, case di riposo, RSA, spesso logora i familiari di coloro che hanno tutto il diritto di vivere una vita autonoma, con gli adeguati sostegni. In questo contesto si inserisce l’azione di Aipes e Comune di Sora che, nella mattinata di ieri, hanno sottoscritto la convenzione che permetterà, attraverso la ristrutturazione di due immobili, siti in via Vado Pescina e via Pantano, la realizzazione del progetto “Una vita indipendente.”
Con la sottoscrizione del documento, avvenuta alla presenza del Dott. Maurizio Ottaviani, Direttore Aipes, del Sindaco Luca Di Stefano, del Consigliere Salvatore Lombardi, delegato alla Disabilità e del Consigliere delegato ai Servizi Sociali Fausto Baratta, sarà possibile impiegare fondi PNRR per la realizzazione di 2 alloggi che accoglieranno per la vita indipendente 24 persone con disabilità.
Il Sindaco Di Stefano ha espresso il suo apprezzamento per l’idea progettuale che “doterà la Città di Sora di un’eccellenza, un’iniziativa lungimirante, che permetterà di impiegare in maniera egregia i fondi PNRR. Siamo di fronte ad un’ottima programmazione, che intercettando i bisogni del territorio ha proposto la migliore delle soluzioni possibili”.
Gli obiettivi
Incentivare percorsi di autonomia rivolti agli utenti disabili: tale obiettivo consisterà nell’attivazione da parte dell’Equipe multidisciplinare di progetti individualizzati che prevedano la realizzazione di percorsi di autonomia in favore delle persone disabili, un servizio presso il quale possa essere possibile vivere in un luogo diverso dalla propria casa, insieme ad un piccolo gruppo, per periodi definiti e programmati per poi diventare un periodo definitivo.
Dotare gli appartamenti di supporti domotici: l’adattamento dell’ambiente domestico alle esigenze della persona non autosufficiente e dei caregiver riduce l’esigenza di interventi assistenziali domiciliari e previene la necessità di inserimento delle persone in strutture a carattere semiresidenziale (centri diurni) o residenziali (case di riposo, residenze sanitarie assistenziali).
Offrire percorsi di inserimento lavorativo degli utenti disabili: si intendono sviluppare le condizioni ed i requisiti affinché la persona disabile possa essere inserita in contesti lavorativi, offrendo supporto prima psicologico e poi tecnico, facendo da mediatori con le aziende private e pubbliche del territorio.