Il Frosinone visto da ‘Prof’ Coratti: “Peccato il finale. Stirpe? Il Presidente che tutti vorremmo”

Serie B - L'analisi del preparatore atletico Costantino Coratti, braccio destro di Antonio Conte ma ciociaro di nascita

Serie B – Una retrocessione dolorosa quella del Frosinone che, con questo finale triste, ha vanificato purtroppo la favola che stava vivendo nella prima parte di stagione. Un sogno meraviglioso, risultati inaspettati ottenuti con un dispendio economico inferiore a tutte le rivali e una formazione giovanissima, con una media di età di 24,87 anni, un dato che l’ha collocata al quarto posto in Europa tra le rose più ‘verdi’. Ma l’entusiasmo non è riuscito alla fine a sopperire a quella mancanza di esperienza che alla lunga si è fatta sentire. Alla guida di quella che era stata appellata la ‘banda terribile’, un ritrovato Eusebio Di Francesco, il quale con l’avventura in giallazzurro ha trovato l’opportunità di rilanciarsi come allenatore. Tanti fattori positivi, che avevano fatto ben sperare, ma poi la realtà non ha previsto l’happy end. Noi abbiamo voluto analizzare il percorso dei ciociari e le prospettive per il futuro imminente in cadetteria con un personaggio che conosce molto bene la realtà frusinate, il ‘Professore’, Costantino Coratti. Preparatore atletico braccio destro di Antonio Conte, ora in forte odore di Napoli, è nato e cresciuto in Ciociaria, a Monte San Giovanni Campano, negli anni ha lavorato in serie C con il Sora e il Frosinone, con quest’ultimi anche in D. Poi, però, ha spiccato il volo: Tottenham, Juventus, Chelsea, Inter, Nazionale Italiana, sfiorando anche il Real Madrid. Spesso ospite in tv, in trasmissioni sportive che hanno esaminato questo Frosinone 23/24, ha accettato di chiacchierare con noi per offrirci il suo punto di vista, razionale e lucido, di navigato ‘uomo di pallone’.

L’analisi di Costantino Coratti

Come giudica il percorso di questo Frosinone? Se dovesse racchiudere la stagione in due fotogrammi chiave, quali sceglierebbe?
“Quello del Frosinone è stato un cammino importante. Il club ciociaro ha fatto vedere tante belle cose, novità…il problema è stato il finale che, ahimè, va inevitabilmente ad offuscare tutto il buono che c’è stato, soprattutto nel girone di andata, quando questi ragazzi hanno impressionato un po’ tutti, addetti ai lavori e non. Come immagine dell’apice raggiunto da questo collettivo mi piace ricordare la folgorante vittoria per 4-0 sul Napoli al ‘Maradona’ in Coppa Italia, un giorno glorioso per tutto l’ambiente. L’altro fotogramma che identifica la stagione è purtroppo il fischio finale allo ‘Stirpe’ nell’ultimo match contro l’Udinese”.

Da esperto uomo di calcio qual è, cosa ha sbagliato il Frosinone nella gara decisiva contro l’Udinese? Pensi che sapere di aver due risultati a favore su tre li abbia condizionati troppo (e negativamente)?
“Questo genere di gare è molto difficile da affrontare. Sebbene in casa, con quelle due chance su tre a disposizione, la mente può giocare brutti scherzi. Col senno di poi è facile affermare che il Frosinone sarebbe dovuto scendere in campo più convinto, con un po’ più di piglio e audacia, pronto a cercare fin dalle prime battute il vantaggio sui bianconeri…ma capisco perfettamente la pressione fortissima che hanno avvertito i calciatori. Non avrebbero dovuto temporeggiare, questo è certo. Non vorrei che avere la via di fuga del pari ne possa aver fatto disperdere energie da concentrare unicamente sulla caccia al successo. Quando sei costretto a vincere è paradossalmente più ‘facile’ puntare l’obiettivo”.

È d’accordo nell’affermare che in questa stagione abbiamo visto un Frosinone che ha costruito tanto ma a cui è sfuggito sempre l’attimo decisivo per la capitalizzazione? Un esempio proprio lampante nell’ultimo match, quando invece agli avversari spesso è bastata un’azione subito messa a frutto. Cosa è mancato ai giallazzurri?
“Sì, i ragazzi di Di Francesco hanno raccolto decisamente meno di quanto creato, è sotto gli occhi di tutti. Tante belle azioni, anche con l’Udinese, ma la palla che non voleva entrare. A mio avviso, oltre l’esperienza di categoria e personale degli atleti, di conseguenza sono mancati anche il cinismo del ‘predatore d’area’, la lucidità dell’ultimo metro…quasi la capacità stessa di finalizzazione e anche il saper approfittare dell’istante perfetto per terminare l’azione. Un po’ più di opportunismo da parte degli attaccanti e un po’ più di solidità difensiva sarebbero stati ingredienti perfetti da aggiungere alle qualità espresse in questi mesi”.

Avrà certamente ascoltato le parole del Presidente Stirpe in seguito alla cocente delusione…Si è assunto tutte le responsabilità, difendendo la squadra e l’allenatore…
“Maurizio Stirpe, da addetto ai lavori, è il Presidente che onestamente tutti noi addetti ai lavori vorremmo. Nonostante la cocente delusione ha tenuto serrati i ranghi e si è assunto il peso del fallimento. È stato come sempre composto, un vero signore. Per quanto riguarda Di Francesco, io penso realmente che abbia fatto un grande lavoro e che da questa esperienza ne possa uscire rafforzato. Peccato per le ultime battute…”.

D’altro canto Stirpe ha anche affermato, però, che andrà implementato lo staff medico sottolineando il problema infortuni che ha afflitto la squadra. Per 2 mesi, di 11 difensori, il club ne ha avuti out 7…è d’accordo con questo pensiero? Che peso, invece, può aver avuto la preparazione atletica in questa situazione?
“Se Stirpe ha affermato ciò non dubito che lo abbia fatto con cognizione di causa, conoscendo da dentro le problematiche presentatisi, toccarle con mano. Ciò che è indubbio, è il fatto che ad oggi un buon staff medico sia fondamentale per affrontare al meglio gli infortuni in cui possono incappare i giocatori. Una buona gestione della criticità serve a contenere i danni e a riportare lo sportivo in condizione in un periodo più breve. Comunque non ho visto grosse difficoltà atletiche nei giocatori tali da far pensare ad un lavoro mal svolto, anzi il contrario. I ragazzi hanno sempre tenuto bene il campo durante tutta l’annata”.

Dall’alto della sua esperienza e della sua carriera, qual è il segreto per metabolizzare in fretta un finale così amaro?
“Ripartire subito con nuovi obiettivi. Iniziare la stagione con le vittorie che ci aspettiamo e far rifiorire l’entusiasmo che servirà per tornare presto in serie A”.

Al di là dell’epilogo di questa stagione, il club giallazzurro è comunque una realtà solida, costruita nel tempo e grazie ai 21 anni di Presidenza Stirpe si è ritagliata un posto importante nel mondo del pallone. Il ‘modello Frosinone’, come è stato definito, si fonda 4 punti cardine: sostenibilità economico-finanziaria, sviluppo del settore giovanile, valorizzazione del brand e implementazione delle infrastrutture. Ripartendo da queste certezze, per tornare nella massima categoria, quale tassello dovrà aggiungere la società?
“Il Frosinone ha tutto per tornare in massima categoria e per gestione della società mi ricorda molti club inglesi, oculati, lungimiranti, dall’ampia visuale, che va oltre il calcio giocato. Per tornare su, però, serve anche quello, ma sono certo che Stirpe e il suo entourage sapranno costruire una rosa competitiva per afferrare l’obiettivo, perché è ciò che serve ora per puntare all’obiettivo, un obiettivo che non può essere diverso dal quarto approdo in serie A”.

Ora il ‘Professore’ è con tutta probabilità atteso nel nuovo Napoli al seguito di mister Antonio Conte. Un Napoli che potrebbe assicurarsi le prestazioni di Lukaku, che Conte e lo stesso Coratti conoscono molto bene. Per poter però accaparrarsi il forte attaccante belga in forza alla Roma, dove è arrivato con la formula del prestito dal Chelsea, il club di Aurelio De Laurentiis dovrà perdere qualche pezzo pregiato. E come si vocifera, in partenza potrebbero esserci Osimhen e K’varatskhelia, le cui cessioni determinerebbero senz’altro un importante afflusso di denaro nelle tasche partenopee utile a ricostruire la squadra secondo le preferenze della nuova guida tecnica.

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day, e presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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