Dal 13 al 19 maggio si svolge la “Settimana Mondiale per la Riduzione del Consumo di Sale” lanciata dal WASSH – World Action on Salt, Sugar and Health. Da diversi anni, la Regione Lazio aderisce all’iniziativa nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione e collabora con la Società Italiana di Nutrizione Umana – SINU alla diffusione della campagna che quest’anno sottolinea il valore della dieta mediterranea nel facilitare la riduzione del consumo di sale.
Una dieta ricca di frutta, verdura e legumi freschi, unita ad un consumo limitato di insaccati, formaggi stagionati ed alimenti in scatola contenenti sale aggiunto, conduce ad un minor consumo di sale. Un consumo eccessivo di sale favorisce l’aumento della pressione arteriosa, con conseguente incremento del rischio di insorgenza di gravi patologie cardio-cerebrovascolari correlate all’ipertensione arteriosa, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale, ed è stato associato ad altre malattie cronico-degenerative, quali tumori, in particolare dello stomaco, osteoporosi e malattie renali. In Italia il consumo medio di sale è stimato pari a circa 9 grammi giornalieri a persona. Questa quantità è quasi il doppio rispetto a quanto indicato dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU).