È stato presentato mercoledì 8 maggio, nella sede di Unindustria a Roma, “Fabbrica Europa”. Le proposte di Confindustria per le elezioni europee, il documento programmatico di Confindustria che contiene le proposte per un’Europa competitiva, in vista delle prossime elezioni Europee. All’incontro organizzato da Unindustria, insieme alla Delegazione di Confindustria presso l’Unione europea e al Consiglio delle Rappresentanze Regionali di Confindustria, con il supporto dell’Ufficio in Italia del Parlamento europeo, hanno partecipato i Parlamentari europei della circoscrizione Italia Centrale che sono intervenuti in un dibattito con gli imprenditori.
Unindustria ha contribuito con osservazioni e proposte concrete al documento di Fabbrica Europa, che contiene una serie di raccomandazioni puntuali divise in dieci grandi capitoli, con un unico comun denominatore: rimettere l’industria al centro dell’agenda europea, costruendo una forte politica industriale che rilanci la competitività delle imprese.
“Il documento di Confindustria “Fabbrica Europa” per le elezioni europee è un’esortazione da parte di Confindustria a rimettere l’industria al centro delle politiche europee – ha commentato Angelo Camilli Presidente di Unindustria – Il 70% della normativa italiana di riferimento ha origine dalle direttive europee e più del 50% dell’export italiano avviene nell’Ue. Il messaggio di fondo è l’urgenza di definire una vera e propria politica industriale europea che sostenga e valorizzi i comparti strategici della nostra industria e promuova, al contempo, regole e strumenti in grado di migliorare la competitività dei territori. Molti dei contenuti che abbiamo trasferito per l’elaborazione del documento sono i temi che abbiamo trattato nel piano industriale che presenteremo nei prossimi giorni al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca”.
“Il Parlamento europeo che sarà eletto a giugno dovrà prendere decisioni vitali per il futuro dell’Europa. Per tornare ad essere competitivi – ha commentato Stefan Pan, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Europa – con il resto del mondo, il punto di partenza non può che essere il rafforzamento dell’Unione europea quale attore economico e politico globale, tale da portare ad un vero e proprio Rinascimento industriale nel continente. Le imprese hanno una funzione cruciale nella società, grazie alla loro capacità di produrre beni e servizi e di creare posti di lavoro di qualità. Ciò di cui hanno bisogno ora sono soluzioni concrete, ambiziose e “cantierabili”, le stesse che abbiamo voluto raccogliere in Fabbrica Europa”.
“Abbiamo sempre più bisogno di un’Europa unita e coesa in grado di implementare adeguate politiche per la competitività, – ha commentato Vito Grassi Vicepresidente di Confindustria e Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale di Confindustria – per intraprendere un nuovo cammino di sviluppo sempre più coeso. In questo senso, sarà importante che le politiche di investimento dell’Unione europea dei prossimi anni siano la sintesi dei punti di forza di PNRR e Politica di coesione: per il PNRR, l’attenzione all’efficienza e ai risultati effettivamente raggiunti; per la Politica di coesione, il ruolo centrale dei territori nella definizione dei fabbisogni di spesa e nella declinazione in concreto delle linee di investimento. In questo modo l’Ue potrà sempre più proiettata per rispondere direttamente ai bisogni di cittadini e imprese e colmare i divari territoriali”.
“L’industria è fondamentale per lo sviluppo del Green deal – ha commentato il Direttore dell’ufficio in Italia del Parlamento europeo Carlo Corazza. Se noi spingiamo l’industria fuori dall’Europa peggioriamo a livello di inquinamento e indeboliamo la nostra stessa capacità di portare a termine il Green deal, con una stabilità non solo ambientale ma anche economica e sociale. Confindustria denuncia da anni una Europa che non sempre è amica dell’industria. Il Green Deal, in particolare, ha peccato di poco ascolto nei confronti delle imprese. Rafforzare la base industriale è interesse di tutti. Senza un’industria forte non è possibile perseguire quello che è il primo scopo dell’Unione, ovvero l’economia sociale di mercato. L’80 per cento della capacità di innovazione viene dall’industria e buona parte degli investimenti nel Green Deal vengono dall’industria.”
All’incontro sono intervenuti anche i Parlamentari europei della circoscrizione Italia Centrale erano presenti: Anna Bonfrisco (ID, Lega); Beatrice Covassi (S&D, PD); Salvatore De Meo (EPP, Forza Italia); Francesca Peppucci (EPP, Forza Italia); Nicola Procaccini (ECR, FdI); Daniela Rondinelli (S&D, PD); Alessio D’Amato (Azione); Graziella Ciriaci (Forza Italia); Gian Domenico Caiazza (Stati Uniti d’Europa); Camilla Laureti (PD).