L’ordigno bellico inesploso era stato rinvenuto a fine marzo in un podere privato sito tra gli impianti sportivi comunali ed il depuratore in località Vigne. Il proprietario del terreno aveva individuato la bomba da mortaio, risalente alla seconda guerra mondiale, mentre provvedeva a ripulire il campo: l’uomo, prestata particolare cautela, aveva immediatamente informato le locali forze dell’ordine. Gli agenti della Polizia Locale avevano quindi provveduto ad interessare la prefettura di Frosinone affinché fosse richiesto l’intervento del personale specializzato dell’esercito.
Nella mattinata di ieri, su disposizione del Comando Forze Operativo Sud/Stato Maggiore, gli artificieri del VI Reggimento Genio Pionieri di Roma hanno recuperato l’ordigno ancora potenzialmente pericoloso per poi farlo brillare con l’ausilio del tritolo: la bomba da mortaio è stata fatta esplodere in un’area sicura, tra le radure del Monte di Togna, territorio comunale di Casalvieri. Non è una circostanza isolata quella che vede protagonista il territorio di Arpino, sono molti gli esplosivi che a distanza di quasi ottanta anni vengono ancora ritrovati in boschi, terreni, ma anche nei laghi e nel mare che circonda la nostra penisola. Le operazioni sono state seguite dagli agenti della Polizia Locale di Arpino, presente anche gli operatori sanitari della Croce Rossa Italiana. Contestualmente, con l’ausilio dell’apparecchiatura metal detector, gli artificieri hanno perlustrato il terreno dove era stato rinvenuto l’ordigno e le zone immediatamente limitrofe al fine di verificare la presenza di ulteriori munizionamenti. L’accertamento non ha avuto alcun riscontro.