Una notte di protesta quella vissuta da coloro che sono richiusi nella casa circondariale di Cassino. Per ore i detenuti hanno battuto ogni sorta di oggetto sulle grate lanciando anche oggetti in vetro nel cortile.
Una protesta che si protrae oramai da giorni e che riguarda soprattutto il sovraffollamento delle celle. Il penitenziario di Cassino è uno dei più antiquati del Lazio, realizzato nei primi anni ’70 è adibito a ospitare non più di 100 detenuti. Allo stato attuale il numero degli ospiti supera abbondantemente le 300 unità.
Oltre alla carenza di celle e alla mancanza di personale da parte della polizia penitenziaria, i detenuti nelle scorse settimane hanno protestato per la carenza di acqua e dei riscaldamenti. Nell’infermeria mancano le medicine e soprattutto c’è difficoltà da parte del personale medico a gestire i detenuti con disturbi della psiche.