5 film per una Pasqua da cinema: tra sacro, profano e puro intrattenimento

Il cinema, come la festa stessa, sa essere al contempo rito, gioco, celebrazione e visione. Basta scegliere lo spirito giusto

La Pasqua è una festa poliedrica: religiosa e conviviale, intima e comunitaria, spirituale e sensoriale. Proprio come il cinema, capace di declinarsi in mille forme, linguaggi e registri. Per questo motivo, abbiamo selezionato cinque titoli che, ciascuno a suo modo, riescono a dialogare con i temi della Pasqua – la rinascita, il sacrificio, la speranza, la famiglia – oppure semplicemente a offrire un momento di evasione intelligente e appagante, da vivere soli, in compagnia o in famiglia. E…adatti ad ogni gusto! Che voi siate in cerca di condivisione familiare, introspezione spirituale, riflessione sociale, adrenalina cinematografica o semplicemente buon umore, la Pasqua è il momento ideale per lasciarsi guidare dalle immagini. E il cinema, come la festa stessa, sa essere al contempo rito, gioco, celebrazione e visione. Basta scegliere lo spirito giusto — e premere play.

Pasqua in famiglia! Paddington 2 (2017) – La Pasqua perfetta per tutta la famiglia

Diretto da Paul King, Paddington 2 è un piccolo gioiello di cinema per famiglie, capace di commuovere, divertire e stupire con una delicatezza ormai rara. L’orsetto venuto dal Perù, con il suo cappello rosso e la passione per la marmellata d’arance, si trova invischiato in un caso di furto che lo porterà ingiustamente in prigione. Ma anche tra le mura del carcere, la sua gentilezza contagiosa cambierà la vita di chi lo circonda.

Non è solo un film per bambini: è una favola moderna sull’empatia, la fiducia e la capacità di fare il bene anche nei contesti più ostili. La messa in scena brillante, il ritmo impeccabile e la presenza di un villain irresistibile (un Hugh Grant in stato di grazia) rendono Paddington 2 un film ideale per la Pasqua, che nel suo spirito più puro è, anch’essa, una celebrazione della speranza e della trasformazione.

Pasqua a tinte horror!
The Wicker Man (1973) – Il lato oscuro della rinascita

Per chi ama mescolare festività e inquietudine, The Wicker Man è una scelta tanto insolita quanto perfetta. Questo cult britannico di Robin Hardy, spesso definito “horror folk”, è ambientato su un’isola remota della Scozia, dove un poliziotto cristiano (interpretato da Edward Woodward) indaga sulla scomparsa di una bambina. L’indagine lo conduce al cuore di una comunità apparentemente pacifica, ma devota a rituali pagani arcaici.

La tensione cresce con lentezza, quasi ipnotica, e sfocia in un finale spiazzante e iconico che ha fatto scuola. Il film esplora con intelligenza il confronto tra religioni, la dimensione rituale del sacrificio, il confine sottile tra fede e fanatismo. Per certi versi, si potrebbe dire che sia una Pasqua “rovesciata”, dove il concetto di rinascita assume toni sinistri e ancestrali. Un classico disturbante, affascinante e ancora oggi potentissimo.

Pasqua a tutta azione!
I figli degli uomini (Children of Men, 2006) – Azione e redenzione nel caos del mondo

  1. Nel caos di un mondo futuro dove la razza umana sembra condannata all’estinzione per l’inspiegabile infertilità globale, un ex attivista disilluso (Clive Owen) viene incaricato di proteggere l’unica donna incinta sulla Terra. Inizia così un viaggio pericoloso, quasi biblico, verso un porto sicuro, in un’umanità al collasso.

Il film di Alfonso Cuarón è una sinfonia visiva di grande impatto, che unisce l’adrenalina del thriller all’intensità emotiva del dramma esistenziale. Le sequenze in piano sequenza sono capolavori di regia; la fotografia plumbea e la scenografia post-industriale restituiscono un futuro crudo, ma mai privo di speranza. Il tema della salvezza attraverso la nascita — e quindi la rinascita — è una delle chiavi pasquali del film: qui il miracolo avviene senza misticismi, ma con una spiritualità implicita e potentissima.

Il classico di Pasqua!
Gesù di Nazareth (1977) – Il kolossal della fede

Quando si parla di cinema pasquale “tradizionale”, il pensiero corre immediatamente a Gesù di Nazareth, l’opera monumentale firmata da Franco Zeffirelli. Pensato inizialmente come miniserie televisiva, venne trasmesso per la prima volta durante la Settimana Santa e divenne subito un punto di riferimento iconografico per milioni di spettatori.

La forza del film non risiede tanto nell’originalità della narrazione – che segue fedelmente i Vangeli – quanto nella capacità di restituire, con grande rispetto e sensibilità, la dimensione umana e spirituale della figura di Cristo. Robert Powell, con il suo sguardo limpido e ieratico, offre un’interpretazione che ha segnato l’immaginario collettivo. Il film, arricchito da un cast internazionale e da una colonna sonora evocativa, è ancora oggi uno dei modi più intensi per vivere la Pasqua come esperienza di raccoglimento e riflessione.

    Pasqua da ridere!
    Brian di Nazareth (Life of Brian, 1979) – Satira, irriverenza e genialità

    Pasqua può anche essere un’occasione per ridere, e se si vuole farlo con intelligenza e spirito dissacrante, non c’è scelta migliore di Brian di Nazareth. I Monty Python mettono alla berlina il fanatismo religioso, le contraddizioni della fede cieca, ma anche le dinamiche del potere e del conformismo. Il protagonista, Brian, nasce lo stesso giorno di Gesù e viene scambiato per il Messia. Da lì parte un’escalation di situazioni assurde e irresistibilmente comiche.

    Nonostante le polemiche che suscitò all’uscita, il film è molto più sofisticato di quanto si pensi: non prende di mira la spiritualità autentica, ma piuttosto la distorsione che l’uomo ne fa. La celebre scena finale, con il coro che intona Always Look on the Bright Side of Life mentre i personaggi sono crocifissi, è un manifesto della capacità del cinema di ridere anche (e soprattutto) dell’ineluttabile.

      Le curiosità

      Paddington 2

      Un film così perfetto… che ha migliorato la reputazione di un detenuto! Quando l’attore Hugh Grant si è ironicamente lamentato su Twitter per il fatto che Paddington 2 non fosse nella lista dei suoi film più noti su IMDb, i fan sono corsi ai ripari… e nel 2021 il film è stato perfino usato nella trama di The Unbearable Weight of Massive Talent, dove viene definito “il miglior film mai realizzato”. Nicolas Cage approva.

      The Wicker Man (1973)

      Christopher Lee ha recitato gratis (per convinzione). Il leggendario attore accettò il ruolo del carismatico Lord Summerisle senza compenso, dichiarando che il progetto era tra i più stimolanti della sua carriera. Il film, considerato un flop all’uscita, è oggi uno dei capisaldi del cinema horror europeo.

      Children of Men

      Un piano sequenza da antologia… e un vero miracolo tecnico. La celebre scena dell’assalto al campo profughi — oltre 6 minuti senza stacchi visibili — è stata girata grazie a una complessa struttura con una telecamera montata su un’auto modificata. Quando durante le riprese un’esplosione imprevista sporcò l’obiettivo, il regista Alfonso Cuarón stava per fermare tutto. Fu l’operatore a convincerlo a proseguire: la scena è rimasta ed è considerata tra le migliori nella storia del cinema contemporaneo.

      Gesù di Nazareth

      Un Gesù con gli occhi… troppo azzurri.
      Robert Powell, che interpreta Cristo, fu scelto anche per la sua fisionomia “pittorica”. Per accentuare l’effetto spirituale del personaggio, Zeffirelli chiese all’attore di non sbattere mai le palpebre durante i primi piani. Una scelta che contribuì al carattere ieratico della sua performance, ma che rese la lavorazione estenuante.

      Brian di Nazareth

      Bandito in Norvegia… e “vendicato” con ironia.
      Alla sua uscita, il film fu vietato in diversi Paesi, tra cui la Norvegia. In Svezia, i distributori colsero l’occasione per pubblicizzarlo con la frase: “Così divertente che è stato vietato nella nazione vicina!” Un esempio perfetto dello humor tagliente dei Monty Python.

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      Cristina Lucarelli
      Cristina Lucarelli
      Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day, e presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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