“È sempre più difficile assolvere al ruolo di sindaco in un contesto legislativo e finanziario come quello che stiamo affrontando. Invece di essere coloro che programmano il futuro di una comunità perché livello di governo più vicino al territorio, perché ne conosciamo meglio le peculiarità e le necessità, siamo perennemente alle prese con l’emergenza e con l’ordinario”.
A dichiararlo il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco che evidenzia: “Oggi fare il sindaco è una vera e propria missione. Sono sempre meno le risorse che arrivano agli enti locali, a questo si aggiunge un personale ridotto all’osso, la richiesta di professionalità specifiche che non sono presenti nelle piante organiche degli enti per gli adempimenti di natura burocratica e amministrativa, l’aumento esponenziale dei costi vivi per energia, materiali e carburanti: una vera e propria tempesta perfetta. La coperta è corta e spesso siamo costretti a scelte di tagli comunque necessari. Non è mai piacevole per un sindaco, per usare un eufemismo, decidere di sopprimere un servizio piuttosto che un altro, stabilendo l’aumento di una tariffa. Lo facciamo proprio quando non c’è ulteriore via d’uscita”.
“Tra l’altro, come ha ricordato il presidente Mattarella nell’ultima assemblea dell’Anci, i comuni sono gli enti che hanno rispettato appieno le cadenze del PNRR. E sempre lo stesso presidente della Repubblica ha sottolineato anche come i comuni rappresentano le diversità esistenti e investire su di loro significa investire sul futuro del Paese”“In occasione del 4 novembre, quando si celebrano l’Unità nazionale e le forze armate, un pensiero va rivolto anche ai nostri enti, tessuto connettivo del paese, anche per rinvigorire quel sacro furore che anima gli amministratori locali e che non ci fa arrendere nemmeno quando l’ostacolo sembra insuperabile. Quella fascia è il simbolo del paese che abbiamo deciso di guidare e ti spinge a dare anche oltre le tue possibilità. In fondo, ogni sindaco è una specie di supereroe”.
“Ma i supereroi – conclude Sacco – nella realtà spesso non riescono a fare miracoli, per questo è necessario, come ha detto qualche collega sicuramente più autorevole, un nuovo patto di fiducia tra lo Stato e i Comuni: niente tagli lineari, maggiori risorse soprattutto per istruzione e servizi sociali, più semplificazione amministrativa e maggiori disponibilità di personale. Sono queste le nostre richieste e la ricorrenza del 4 novembre può essere l’occasione per ribadirlo: anche i comuni contribuiscono a tenere l’Italia unita”.