Lo sapevi che esistono i tatuaggi con finalità medica? A parlarne è la Asl di Frosinone che spiega: “I tatuaggi con finalità medica, o dermopigmentazione correttiva, seguono una tecnica simile a quella dei tatuaggi tradizionali. Questa tecnica consente di colorare la pelle tramite l’introduzione di inchiostri specifici nello strato superficiale del derma papillare, utilizzando un dispositivo elettrico (macchina per tatuaggi o penna oscillante) e aghi monouso.
Alcune applicazioni dei tatuaggi con finalità medica
• radioterapia oncologica
• alopecia areata
• vitiligine
• camouflage di cicatrici atrofiche e ipertrofiche e cheloidi
• esiti cicatriziali di labiopalatoschisi
• tatuaggio della cornea
• tatuaggio salva-vita (Medical-Alert)
L’Istituto Superiore di Sanità informa
Il tatuaggio con finalità medica, o dermopigmentazione correttiva, è una tecnica affine a quella del tatuaggio. Permette la colorazione della cute attraverso l’introduzione di inchiostri specifici nello strato superficiale del derma papillare con l’ausilio di un dispositivo elettrico (macchina per tatuaggi o penna oscillante) e aghi monouso.
La differenza rispetto al tatuaggio artistico e al trucco permanente è il campo di applicazione. Viene infatti eseguito in persone che hanno necessità di coprire condizioni patologiche della cute, ripristinare l’aspetto di una cute sana o come complemento agli interventi di chirurgia ricostruttiva. In alcuni casi questa tecnica può essere utilizzata anche per la somministrazione di sostanze farmacologiche con specifiche indicazioni terapeutiche.
Spesso, nella letteratura medica, i termini dermopigmentazione, micropigmentazione e dermatografia (dermatography), vengono utilizzati come sinonimi per indicare l’uso del tatuaggio con finalità medica, o con finalità estetica, differenziandolo rispetto al tatuaggio artistico.
Il tatuaggio con finalità medica in alcuni casi costituisce una fase della procedura medica, che interviene a valle del percorso diagnostico-terapeutico per ripristinare un equilibrio e recuperare, anche psicologicamente, il benessere del paziente e un buon esito estetico finale, secondo il concetto di salute definito dall’OMS: “Uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale, e non soltanto l’assenza di malattia o di infermità”, ovvero una condizione che consente alle persone di condurre una vita piena dal punto di vista individuale, economico e sociale.